CODE AGLI UFFIZI:LA SOPRINTENDENZA POTREBBE ELIMINARLE..MA NON LO FA!

“Grandi Uffizi, sì ma soltanto nelle code, che ormai superano di gran lunga le due ore. Fino a quando si continuerà ad avere un solo ingresso e un solo percorso di visita Firenze non potrà dire di possedere un museo veramente moderno, in grado di gestire adeguatamente i flussi di visitatori in transito per la città. Le code sono eliminabili concretamente, al di là di quello che sostiene la Soprintendenza. Basta articolare diversamente gli itinerari e non limitarsi più a seguire il solo ordine cronologico”. Lancia  una precisa accusa alla gestione degli Uffizi il principe Ottaviano de’ Medici, presidente dell’Associazione Internazionale Medicea per la protezione delle arti, delle scienze e delle lettere.
“Non ci si può limitare ad allargare le braccia di fronte a un fenomeno di così vaste proporzioni come quello delle code davanti al Museo, dove per altro  non ci sono neanche cartelli che avvisino del tempo di attesa previsto se non quando si è già arrivati all’ingresso. Stessa cosa vale per i biglietti prenotabili. E ogni progetto di sviluppo diventa aria fritta se non si provvede a una riorganizzazione del sistema di accoglienza, che va ben oltre la nuova uscita e l’incremento del numero delle sale. E’ assolutamente necessario ripensare il percorso di visita, con la previsione di un doppio ingresso che consenta di suddividere i gruppi di visitatori. Alcuni di essi potrebbero accedere al primo piano dallo Scalone Magliabechiano e poi risalire al secondo piano. Altri potrebbero entrare dall’attuale ingresso e continuare a partire dal secondo piano come accade attualmente. E infine confluire tutti verso l’uscita. Così si evita anche il tappo che si forma alla sala due, che si riempie subito e determina lo stop dell’affluenza. Tra l’altro le code fuori dal museo determinano anche un’usura accentuata del piazzale e del loggiato, dove si moltiplicano le scritte ricordo e si notano evidenti segni di usura specie nel colonnato”.
“Basta infine con le accuse di bagarinaggio arrivate in questi giorni nei confronti della nostra Associazione, che svolge un ruolo di promozione di Firenze riconosciuto dalla stessa Unesco. La nostra non solo è un’attività legale, ma ci proponiamo di diffondere la conoscenza di Firenze e tutelarne il patrimonio artistico attraverso una serie di iniziative che ci portano a incontrare migliaia di turisti, che poi attraverso le nostre pagine internet continuano a ricevere informazioni sulla città anche quando sono tornati a casa. L’attività svolta agli Uffizi non è che una parte di ciò che noi facciamo. E serve anche per finanziare attività culturali importanti, come la realizzazione di una originale guida di Firenze suddivisa in gonfaloni, finalizzata a migliorare la conoscenza del nostro patrimonio artistico. Il vero problema degli Uffizi, ripeto, restano le code, su cui più volte come Associazione abbiamo chiesto di intervenire. E se non si è in grado di eliminarle si prenda atto di questo fallimento e si affidi l’incarico ad altri soggetti in grado di conseguire questo obiettivo fondamentale”.

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