Vanni Rinaldi, studio per la Divina Commedia 608 (cm 55,3×76,5)

Dalla postura e dall’espressione dell’animale infuriato, preda dell’istinto ferino, esonda la ferocia del Minotauro. Acuito dalla cruda bestialità di un’essenza materiale, emerge, inquietante, lo sfondo, rivelando il terrificante evento di un sisma.Nel tattile contrappunto di luce ed ombra, l’opera è potente emblema del XII Canto dell’Inferno dantesco. Guardiano della rupe scoscesa, il Minotauro scalpita d’ira alla vista di Dante e di Virgilio, sommesse presenze chiaroscurate.

ENZO DALL’ARA

filosofo e storico dell’arte