Libro d’Oro della Nobiltà Medicea di Firenze (A-C)

Casati Nobili di Firenze viventi o estinti dal 1750 ai tempi attuali

( A – C ) ( D – L ) ( M – P ) ( R – Z )

Questa edizione aggiornata dello storico Libro d’Oro della Nobiltà Toscana Medicea del 1750 contiene la descrizione delle “Provanze di Nobiltà” depositate nell’ archivio segreto della Casa Granducale Medicea di Toscana e nell’Archivio di Stato di Firenze, fondo Nobiltà e Cittadinanza.

La descrizione delle “provanze” dell’archivio di Stato di Firenze è interamente tratta dal volume di Marcella Aglietti, Le tre nobiltà. La legislazione nobiliare del Granducato di Toscana (1750) tra Magistrature civiche, Ordine di Santo Stefano e Diplomi del Principe, Pisa, ETS, 2000.

I titoli nobiliari concessi ai Casati Nobili Toscani fra il 1737 ed il 1589 dalla Casa di Asburgo Lorena sono riconosciuti de jure dalla attuale Casa Granducale Medicea di Toscana.

AMBRA – (19 aprile 1751). Cavaliere Fabio. Già ammesso all’Ordine di S. Stefano come fondatore di commenda di padronato [XVIII, 1].

ANTONINI – (in corso di iscrizione). N.H. Don Domenico. Famiglia di Frosinone; Consigliere Nazionale dell’Antico Consiglio fiorentino dei Duecento. Decreto di concessione della Nobiltà fiorentina (17 Luglio 2020) di S.A.R. Ottaviano de’Medici di Toscana, Granduca di Toscana Titolare.

ANFORTI – (24 maggio 1751). Cavaliere Giovanni Battista. Già ammesso all’Ordine stefaniano come fondatore di commenda [XVIII, 2].

ANZIANI – (27 settembre 1773). Angiolo. Famiglia di Pontremoli. Lettera di nobiltà per grazia granducale di Pietro Leopoldo [XVIII, 3].

ARRIGHI – (18 gennaio 1762). Giovanni e fratelli. Famiglia di Lucignano. Diploma di nobiltà per grazia granducale del 1761 [XVIII, 4].

BALDI – (31 luglio 1758). Bernardo e figli. Diploma di nobiltà, concesso dal granduca il 6 aprile 1758 [XVIII, 7].

BALDIGIANI – (8 maggio 1752). Auditore Pietro Paolo e Domenico. Diploma di nobiltà per grazia granducale [XVIII, 8].

BALDINOTTI – (10 luglio 1788). Cavaliere Zanobi, già ammesso all’Ordine stefaniano come collatario di una commenda di grazia [LXIII, 8].

BAILLOU – (7 maggio 1770). Giuseppe, barone, con i figli662. Diploma granducale di riconoscimento della sua nobiltà [XVIII, 9].

662 Casato originario delle Fiandre. Il comparente è comandante del Corpo degli ingegneri e direttore delle artiglierie e fortificazioni.

BARGIGLI – (17 gennaio 1752). Giovanni Battista. Diploma di nobiltà per grazia granducale e già ammesso all’Ordine stefaniano come fondatore di commenda di padronato [XVIII, 10].

BASILE- (Iscrizione in corso). Sergio. Famiglia originaria delle Puglie, ha in Firenze Cittadinanza Nobile e in Concordia Sagittaria (VE) dimora e palazzo; Consigliere Nazionale dell’Antico Consiglio fiorentino dei Duecento.Diploma di nobiltà per grazia granducale del 22.7.2020 e già ammesso all’Ordine stefaniano come Cavaliere servente d’Armi (Profitente)

BECHI – (manca il decreto di ammissione, ma il fascicolo fu allegato nel 1803). Alessio e figli, discendenti dal fu avvocato Domenico, famiglia anticamente originaria di Lucca. Chiesero l’ammissione per grazia, che ottennero in virtù dei servigi resi dalla loro sorella Maddalena Bechi in qualità di camerista della regina663 [LXXII, 5].

663 Allegarono matricola dell’Arte maggiore della seta del 1335, dimostrarono la stretta parentela con una famiglia omonima che aveva goduto per tre volte il priorato a Firenze ai tempi della Repubblica, il possesso della cittadinanza fiorentina, proprietà stabili in grado di assicurare un reddito annuo di oltre mille scudi. Avanzarono anche richiesta della nobiltà pratese per giustizia, ma non la ottennero.

BERIGUARDI – (25 gennaio 1751). Niccolò. Diploma granducale di riconoscimento e dichiarazione di nobiltà del 1742 [XVIII, 10 bis].

BERTINI – (7 aprile 1802, ma in ordine al rescritto del 28 ottobre 1794). Laura del capitano Raffaello Bertini, moglie dell’auditore Giovanni Neri Badia. Si attestò la residenza di un ascendente tra i matricolati delle sette Arti maggiori fin dal 1381664 [LXXI, 3].

664 Non mancarono i problemi per questa ammissione, in quanto i deputati rilevarono la mancanza di ogni giustificazione diretta a mostrare che gli antenati non avessero esercitato arti vili o meccaniche, mentre le fedi della Decima attestavano una condizione patrimoniale permanentemente mediocre (tanto che nel momento di maggior floridezza, nel 1769, si era pagato soltanto poco più di sei fiorini di gravezza). Non si testimoniavano nemmeno i parentadi nobili. La supplicante aveva allora avanzato l’ipotesi, approfittando dell’enunciato ambiguo dell’articolo XII della legge, che per i cittadini di Firenze le prove del patrimonio e della parentela non fossero necessarie per quanti avessero attestato le residenze nelle prime magistrature. Fu cura della deputazione non solo di ribadire che non c’era mai stata alcuna intenzione di introdurre un trattamento diverso tra Firenze e le altre città del granducato, ma si propose persino al granduca di concedere alla donna la sola nobiltà personale.

BIONDI – (7 marzo 1803). Jacopo. Diploma di nobiltà di Lodovico I concesso al consigliere Jacopo ed ai suoi figli in considerazione e merito dei servigi resi e delle cariche onorifiche rivestite665 [LXXII, 2].

665 La famiglia era già stata riconosciuta nobile alcuni anni prima dall’imperatore Giuseppe II. Il comparente è consigliere intimo del granduca e direttore della real segreteria di Stato.

BIRICHIERI COLOMBI – (19 settembre 1768). Auditore Domenico e figli. Originari del Finale, in Liguria, allegano un diploma di nobiltà conferito loro dal re di Sardegna Carlo Emanuele e l’ammissione all’Ordine dei cavalieri dei Santi Maurizio e Lazzaro. Chiedono l’ascrizione al registro della nobiltà fiorentina conformemente all’articolo XXI della legge sulla nobiltà. Successivamente a questa ascrizione, i figli del comparente furono ammessi anche all’Ordine di S. Stefano per giustizia [XVIII, 12-13].

BONECHY – (7 maggio 1770). Giuseppe666. Diploma di nobiltà concesso da Pietro Leopoldo [XVIII, 11].

666 Il comparente è segretario di Legazione del granduca nel Regno di Napoli.

BONFINI – (22 settembre 1776). Auditore Marco e fratelli667. Chiesero l’ascrizione alla nobiltà fiorentina a norma dell’articolo XXI della legge sulla nobiltà del 1750. Probabilmente presenti anche nell’Ordine stefaniano [XVIII, 11 bis].

BRENA- (Iscrizione in corso). Alessandro. Famiglia originaria di .., ha in Firenze Cittadinanza Gentilizia e in Torino dimora stabile con casa aperta; Consigliere Nazionale dell’Antico Consiglio fiorentino dei Duecento. Diploma di nobiltà per grazia granducale del 7.09.2021 e già ammesso all’Ordine Mauriziano come Cavaliere al merito.

Consorteria in corso di iscrizione fra quelle del Quartiere del San Giovanni, Gonfalone Lion d’Oro, nel libro terzo del Cittadinario Mediceo (1564-2024) a pag. 20, in appendice alla Filza 3 di ASF cittadinario.

BUONTALENTI – (17 gennaio 1752). Cavaliere Giovanni Maria. Riconosciuti idonei come già ammessi all’Ordine di S. Stefano per fondazione di commenda [XVIII, 14].

CAIMI – (27 settembre 1773). Cesare. Famiglia pontremolese. Lettera di nobiltà per grazia del granduca Pietro Leopoldo [XVIII, 15].

CANALI (18 Luglio 2023). N.H. Don Andrea. Famiglia di Rieti residente a Marcellina e Contigliano; Consigliere Nazionale dell’Antico Consiglio fiorentino dei Duecento. Decreto di concessione della Nobiltà fiorentina (17 Luglio 2020) di S.A.R. Ottaviano de’Medici di Toscana, Granduca di Toscana Titolare. Cavaliere nell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme nel 2006 e Commendatore nel 2010. Cavaliere con Placca dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio (ramo Napoli). Nella biografia personale si rilevano anche benemerenze e distinzioni onorifiche di diritto privato

CARIELLO – (in corso di inserimento). N.H. Don Donato.Famiglia di Somma Lombardo residente ad Acquavena (Salerno); Consigliere Nazionale dell’Antico Consiglio fiorentino dei Duecento. Decreto di concessione del titolo di Nobile di Firenze (23 Luglio 2020) di S.A.R. Ottaviano de’Medici di Toscana, Granduca di Toscana Titolare.

CARLINI – (6 aprile 1767). Cavaliere Cesare. Ammissione all’Ordine di S. Stefano per fondazione di commenda [XVIII, 16].

CARNESECCHI – (4 marzo 1769). Capitano Sebastiano. Nobile pratese, dove godeva dei primi godimenti [XVIII, 17].

CAISER o KAISER (KAYSER) – (24 marzo 1765). Giovanni Pietro e Niccola. Si chiede la registrazione di lettere patenti di nobiltà già ottenute nel 1748 [XVIII, 18].

CASTELLI – (9 agosto 1751). Cavaliere Domenico e figli. Fondatore di commenda di padronato nell’Ordine stefaniano [XVIII, 18 bis].

CATALDI – (8 maggio 1752). Ottavio e figli. Diploma del 1751 di Francesco Stefano con cui si fregiava il comparente del titolo di cavaliere del Sacro Romano Impero [XVIII, 19].

CIABANI– (in corso di inserimento). Adriano. Decreto di concessione del titolo di Nobile di Firenze ( ) di S.A.R. Ottaviano de’Medici di Toscana, Granduca di Toscana Titolare.

CIABANI – (in corso di inserimento). Roberto. Decreto di concessione del titolo di Nobile di Firenze ( ) di S.A.R. Ottaviano de’Medici di Toscana, Granduca di Toscana Titolare.

CINCOTTI – (9 Agosto 2023). N.H. Don Fiorenzo. Famiglia di Torino; Consigliere Nazionale dell’Antico Consiglio fiorentino dei Duecento. Decreto di concessione della Nobiltà fiorentina di S.A.R. Ottaviano de’Medici di Toscana, Granduca di Toscana Titolare. (31 Marzo 2022). Cavaliere al merito della Repubblica Italiana nel 1997 – Cavaliere Ufficiale al Merito della Repubblica nel 2008. Cavaliere nell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme nel 2010 e Commendatore nel 2015. Cavaliere dei Santi Maurizio e Lazzaro nel 2019; Cavaliere di merito dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio nel 2011. Nella biografia personale si rilevano anche benemerenze e distinzioni onorifiche di diritto pubblico italiano ed estero.

CERBINI BONACCORSI – (27 dicembre 1751). Cavaliere Carlo Francesco. Già ammesso all’Ordine stefaniano come fondatore di commenda di padronato [XVIII, 21].

CERRETESI – Il diploma di aggregazione alla nobiltà venne concesso per grazia granducale nel 1762 a Giuseppe Cerretesi, dopo che la supplica fatta nel 1751 dal padre, Agostino, era stata rigettata [XVIII, 22].

CHELLINI – (1° marzo 1773). Alessandro. Diploma di nobiltà fiorentina per grazia del granduca Pietro Leopoldo nel 1772 [XVIII, 20].

COLETTI – La deputazione non aveva creduto che il comparente, Giovanni Vincenzo, avesse titoli sufficienti per essere legittimamente iscritto ai registri della nobiltà. Si era perciò richiesto l’intervento granducale, che aveva provveduto con il rilascio di un diploma di nobiltà concesso nel 1754. L’anno successivo i deputati ratificarono l’iscrizione del casato [XVIII, 23].

COLSON – Il comparente, Vincenzo, che si era presentato per essere iscritto insieme ai fratelli, venne ammesso nel 1762 solo grazie al diploma di nobiltà appositamente concesso da Francesco Stefano [XVIII, 24].

COMPARINI – (5 aprile 1752). Cavaliere Pompeo. Già ammesso nell’Ordine di S. Stefano come fondatore di commenda [XVIII, 25].

CORSI – La richiesta di Luca Corsi sarebbe stata rigettata, se non avesse ottenuto, con speciale grazia, il diploma di ascrizione alla nobiltà fiorentina, rilasciato da Pietro Leopoldo nel 1773668 [XVIII, 24 bis].

668 Il comparente risultava in possesso di un cospicuo patrimonio fondiario.