Il Granduca

A Sua Altezza Reale il Granduca di Toscana pro tempore esistente  spetta a vita la massima carica dell’Ordine, purché al momento del proprio insediamento S.A. abbia raggiunto la maggiore età secondo la legge Italiana; a S.A.R. il Granduca  spettano inoltre onori speciali durante le cerimonie dell’Ordine.

Al momento della costituzione dell’Ordine la massima carica dell’Ordine appartiene a Sua Altezza Reale il Granduca Ottaviano de’ Medici di Toscana,  rappresentante Dinastico Titolare della storica Casa  Granducale Medicea di Toscana in quanto legatario pro-tempore della Primogenitura Dinastica stabilita per testamento da Sua Altezza Elettorale Anna Maria Luisa de’Medici, Elettrice Palatina,  a favore dei suoi parenti più prossimi Agnati .

S.A.R. il Granduca, assistito dal Consiglio Ristretto della Corona, dalla Camera di Consiglio, dal Collegio Araldico, dall’ Antico Senato dei 48 e dall’Antico Consiglio dei 200, provvede all’esercizio della suprema autorità dell’Ordine, al conferimento delle cariche e degli offici nonché  al governo generale dell’Ordine .

A  S.A.R. il Granduca spetta la rappresentanza Istituzionale dell’Ordine  di fronte ai terzi e anche in giudizio.

*CENNO STORICO

S.A.R. Il Granduca Ottaviano discende direttamente per via maschile da S.A.R  il Granduca Titolare  Giuseppe de’ Medici di Toscana di Ottajano, il quale nel 1737, dopo la morte del Granduca Gian Gastone de’Medici, si portò a Vienna per richiedere per se e per i suoi eredi la successione al trono Granducale di Toscana in virtù dei diritti che gli derivavano dalla Bolla Papale di investitura data  a Cosimo 1° de’Medici nel 1569 dal Pontefice Pio V°.

La bolla papale di investitura data dal Papa Pio V a Cosimo 1° il  27/8/1569 prevedeva allora, e lo prevede tuttora visto che non è mai stata abrogata da nessun Pontefice, che in caso di estinzione della linea famigliare di Cosimo 1°, cosa che avvenne appunto nel 1737, il trono Granducale di Toscana fosse trasmesso in infinito al parente più prossimo della famiglia Medici, anche se di grado lontano.

Sulla famiglia Medici di Toscana, e sulle vicende storiche che la videro coinvolta attraverso i secoli, storici e romanzieri di tutto il mondo hanno versato fiumi d’inchiostro, ma, per quanto l’argomento sia stato più volte sfiorato, non si sono mai approfondite le ragioni della sua dichiarata estinzione. Evento, peraltro, non trascurabile, se è vero che costituì il pretesto ufficiale per aprire la via del granducato alla dinastia austriaca degli Asburgo-Lorena, salita al trono dopo la scomparsa dell’ultimo granduca mediceo, Gian Gastone, avvenuta nel 1737.
Il popolo di Toscana e del resto d’Europa, ma non esisteva ancora un’opinione pubblica, accettò senza reazioni palesi questa motivazione, né gli storici si diedero da fare per verificarla. È vero che dal grande albero mediceo alcuni rami si sono seccati nel tempo, e tra questi, il più glorioso, quello che aveva cinto la corona granducale Toscana dal 1569 al 1737, ma è altresì vero che sia la bolla imperiale di Massimiliano II, sia quella papale di Pio V, il cui testo è riportato in parte nel libro scritto da Sua Altezza con il titolo di “Storia della Mia Dinastia” (ed.Polistampa Firenze, 2001), prevedevano che, in assenza di continuità dinastica, la corona passasse ‘in infinito’, al ramo agnato più prossimo, che era, a quel tempo, ed è tuttora, quello dei Medici, Principi di Ottajano, a cui appartiene il Granduca Ottaviano de’ Medici di Toscana. Ciò che in realtà avvenne non fu altro che la conquista di un piccolo stato, la Toscana, da parte di uno più potente, l’Impero Asburgico, evento frequente, quasi banale, tanto nella storia del passato quanto in quella recente. In realtà la scomparsa di Gian Gastone, ultimo granduca mediceo regnante, morto senza lasciare figli, fornì agli Asburgo-Lorena un ottimo pretesto per impossessarsi della Toscana evitando di apparire brutali conquistatori.