Il Gran Principe di Toscana
Erede designato al titolo Granducale di Toscana è il Gran Principe di Toscana Lorenzo Ottaviano, Principe di Ottajano e di Duca di Sarno , nato a Firenze il 27 Settembre 2009, figlio terzogenito di S.A.R. il Granduca di Toscana titolare Ottaviano de’Medici.
Il Gran Principe Lorenzo vive a Firenze con Sua Altezza il Granduca ed è attualmente studente meritevole di una rinomata scuola media privata fiorentina.
Il Gran Principe Lorenzo è studente di musica, cultore di studi storici
Con decreto Granducale di rinnovamento sono stati rinnovati da S.A.R. al Gran Principe Lorenzo i titoli Nobiliari di Principe di Ottajano e di Duca di Sarno, trasmissibili per primogenitura Maschile e femminile
Parimenti con decreto Granducale di rinnovamento sono stati avocati alla Corona da S.A.R. il Granduca di Toscana titolare i titoli di Principe di Massafra, Marchese di Acquaviva e di Fornelli già appartenenti o di spettanza al Casato dei Medici di Ottajano, per eredità dalla Casa Carmignano.
Membri della Storica famiglia Medicea dei Principi di Ottajano, non appartenenti all’attuale Casa Granducale di Toscana
Donna Francesca, Donna Costanza e Don Paolo, Donna Lorenza, rispettivamente Madre, Sorella e Fratello e Zia di S.A.R. il Granduca Ottaviano, poiché non risiedono e non sono mai risieduti a Firenze non possono far parte della attuale Casa Granducale di Toscana in virtù delle leggi dinastiche familiari Medicee dettate da S.A.E. Anna Maria Luisa . I suddetti membri della Casa Medicea di Ottajano non possono pertanto rappresentare in alcun modo la Casa Granducale Medicea di Toscana ne portarne i relativi titoli dinastici e non godono del trattamento di Altezza Reale e di Altezza Serenissima. Per eredità della Casa Medici di Ottajano godono del Patriziato Napoletano e di quello di Benevento, con trattamento di Don e Donna. Per decreto di S.A.R. il Granduca Ottaviano essi sono inoltre esclusi dalla titolatura di Nobile dei Principi di Ottajano e dei Duchi di Sarno spettanti ai soli discendenti di S.A.R. il Gran Principe Lorenzo.
In particolare Donna Costanza de’Medici di Ottajano è qui diffidata dal rappresentare in alcun modo la Casa Granducale e dal portare i titoli dinastici della Casa Granducale Medicea di Toscana.Si diffida qui inoltre la associazione “Aristocrazia Europea” ad esporre sul proprio sito detti titoli.
Don Cosimo Maria e Don Guglielmo Ottaviano, figli di S.A.R. il Granduca Ottaviano, nati e residenti a Milano rispettivamente il 3 Giugno 1991 e il 2 Giugno 1992, non avendo mai manifestato alcun interesse a risiedere a Firenze sono esclusi dalla Casa Granducale di Toscana e dalla sua successione Dinastica. Don Cosimo e Don Guglielmo, pur continuando ad essere di sangue reale come figli di S.A.R. il Granduca Ottaviano, a far data dal compimento della maggiore età portano esclusivamente i titoli di nobiltà generosa di Patrizio Napoletano e di Patrizio di Benevento per eredità della Casa Medici di Ottajano. Per decreto di S.A.R. il Granduca Ottaviano essi sono inoltre esclusi dalla titolatura di Nobile dei Principi di Ottajano e dei Duchi di Sarno spettanti ai soli discendenti di S.A.R. il Gran Principe Lorenzo Ottaviano.
Imitatori OMONIMI
Per dichiarazione espressa di S.A.R. il Granduca Ottaviano, sono esistiti in passato ed esistono tuttora molti imitatori omonimi della storica Dinastia Medicea, i quali tentano o hanno tentato in vario modo di dimostrare la propria appartenenza alla storica famiglia Medicea, senza tuttavia provare o aver provato alcun attacco genealogico ad essa scientificamente attendibile, oppure alcun riferimento dinastico giuridicamente valido; fra essi in particolare Giovan Battista (defunto) e i suoi figli Giuliano, Lorenzo, Alessandro residenti a Napoli e sedicenti principi di Ottajano, i quali non hanno mai provato con documentazione sufficiente a S.A.R. il Granduca Ottaviano la propria appartenenza al casato dei Principi di Ottajano. Peraltro nella memoria storica dei membri della famiglia dei Medici di Ottajano, nonchè fra i documenti ufficiali depositati alla Consulta Araldica presso l’Archivio centrale dello Stato,è sconosciuto il nome di Armando de’Medici di Alberto Marino, Avo paterno dell’attuale sedicente Principe Giuliano de’Medici. Non a caso infatti il titolo di Principe di Ottajano e altri non passarono ad Alberto Marino di Luigi, come erroneamente citato in alcune fonti genealogiche, ma bensì passarono con rr.ll.pp. ass. 20.9.1912. d.m. 6. 11.1912 a Maria di Michele de’Medici di Ottajano, sorella dell’Ultimo Principe Giuseppe di Michele morto senza eredi maschi che potessero ereditare tali titoli.
A riprova particolare nell’Almanacco Nobiliare Napoletano dell’anno 1910, è scritto chiaramente che Alberto Marino de’Medici di Ottajano e Concetta la Fata, i presunti genitori di Armando che il sedicente principe Giuliano dichiara oggi essere i suoi Bisnonni, si sposarono nel 1880 e non ebbero discendenza.
Esistono inoltre altri imitatori omonimi fra cui un sedicente principe Lorenzo de’Medici residente in USA, un altro sedicente Principe Lorenzo de’Medici residente in Spagna, oltre a numerosi altri personaggi di vario nome che hanno pubblicato on line i propri profili personali accompagnati da vari riferimenti allusivi alla loro presunta appartenenza all’attuale Casa Granducale Medicea, oppure ad altri rami della famiglia Medicea. Detti imitatori non appartengono in alcun modo alla storica Casa Granducale di Toscana. Caso particolare è quello di un Lorenzo (Biondi) Medici Tornaquinci, la cui zia materna era membro del casato Medici Tornaquinci ed ha adottato il Padre di detto Lorenzo e quindi ha aggiunto al cognome Biondi quello di Medici Tornaquinci; Lorenzo riferisce se stesso in maniera autoreferenziale alla famiglia Medici di Toscana e mai a quella paterna dei Biondi.
Imitatori NON OMONIMI
Vi sono poi decine di personaggi di svariati cognomi che a vario titolo e in modo del tutto autoreferenziale affermano di essere parenti della storica Casa Medicea di Toscana; occorre quindi osservare la massima cautela quando si ricevono contatti da queste persone, perché potrebbero non essere bene intenzionate.