Libro d’Oro del Patriziato Mediceo di Arezzo

ALBERGOTTI – (19 gennaio 1756). Si inclusero in questo stesso fascicolo ben sei rami, i cui comparenti furono: Naldo Maria; Francesco Maria, priore barone Michelangelo, ammesso per giustizia all’Ordine stefaniano e che giustificò il suo titolo tramite antico diploma del re di Polonia; Giovanni, cavaliere stefaniano per giustizia; cavaliere Albizio (o Alessio), ammesso per giustizia all’Ordine stefaniano; tenente colonnello Albergotto, cavaliere gerosolimitano. Tutti residenti ad Arezzo, dimostrarono l’esercizio della maggiore magistratura cittadina (gonfalonierato) [XXXVII, 1].

ALBERGOTTI – (19 gennaio 1756). Marchese cavaliere Niccolò Donato, residente a Firenze. Ammesso all’Ordine stefaniano per giustizia. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVII, 2].

ALIOTTI – (15 dicembre 1755). Francesco, domiciliato a Pisa. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVII, 3].

APPOLLONI – (8 marzo 1756). Maria Anna del cavaliere Girolamo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVII, 4].

DEGL’AZZI – (15 dicembre 1755). Cavaliere Ugone, già ammesso per giustizia nell’Ordine stefaniano [XXXVII, 5].

BACCI – (19 gennaio 1756). Tre rami : capitano Baccio; Francesco, commendatore e cavaliere stefaniano; Baccio, cavaliere stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVII, 6].

BACCI – (8 marzo 1756). Maria Faustina di Antonio Domenico [XXXVII, 7].

BACCI – (4 luglio 1787). Paolo e Alessandro. Residenze nel gonfalonierato e ammissione all’Ordine stefaniano [LXIII, 6].

BALDUCCI – (15 dicembre 1755). Giovanni Marpino. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVII, 8].

BARBANI – (15 dicembre 1755). Francesco di Carlo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVII, 9].

BERARDI – (8 marzo 1756). Francesco Niccolò. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVII, 10].

DAL BORRO – (19 gennaio 1756). Cavaliere Baldassarre, già ammesso per giustizia nell’Ordine stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVII, 11].

BOURBON DEL MONTE (DEL MONTE) – (28 febbraio 1757). Quattro rami, i cui comparenti, tutti marchesi, furono : Andrea, Monaldo, Pier Francesco e Virginio. Si giustificò il titolo con il diploma imperiale di Leopoldo del 1699. Ammissioni agli Ordini di Malta e S. Stefano. Chiesero di poter usare anche il cognome Bourbon [XXXIX, 2].

DI BIVIGNANO – (15 diecembre 1755). Conte cavaliere Andrea. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVII, 12].

BRANDAGLIA – (8 marzo 1756). Leonardo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVII, 13].

BRANDAGLIA – (8 marzo 1756). Cavaliere Buoninsegna, già ammesso all’Ordine stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVII, 14].

BROZZI – (15 gennaio 1759). Cavaliere Giovanni di Città di Castello. Chiese l’ammissione al patriziato di Arezzo appellandosi all’articolo XXI della legge del 1750, ottenne grazia granducale di un diploma di nobiltà. Cavaliere stefaniano come fondatore di commenda [XXXVII, 15].

BURATI – (8 marzo 1756). Cavaliere Cosimo, ammesso all’Ordine stefaniano come fondatore di commenda. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVII, 16].

CAPONSACCHI – (28 febbraio 1757). Antonio Ludovico. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVII, 17].

CAPONSACCHI – (15 dicembre 1755). Erasmo e Tommaso. Godimento dei primi onori pubblici di

Arezzo [XXXVII, 18].

CATANI  –  (8  marzo  1756).  Bernardino.  Residenze  nelle  maggiori  magistrature  pubbliche (gonfalonierato) [XXXVII, 19].

CENTENI – (10 maggio 1756). Due rami: Francesco e Tommaso. Si allegò un attestato pubblico di nobiltà [XXXVII, 20].

CHIAROMANNI – (19 gennaio 1756). Camillo. Ammissione all’Ordine di S. Stefano per fondazione di commenda. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVII, 21].

DALLA DOCCIA – (10 maggio 1756). Gregorio e fratelli. Ammissione all’Ordine di S. Stefano per giustizia. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVII, 22].

FLORI – (5 aprile 1756). Mario di Bernardino. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVII, 23].

FORTI – (5 aprile 1756). Cavaliere Forte Cosimo. Ammissione per giustizia all’Ordine di S. Stefano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVII, 24].

FOSSOMBRONI – (20 agosto 1756). Due rami: Giacinto e Antonio. Ammissione all’Ordine stefaniano come quarto di tre cavalieri per giustizia. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVII, 25].

GALLETTI – (27 settembre 1756). Cavaliere Domenico, già ammesso all’Ordine stefaniano per giustizia. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVIII, 1].

GAMURRINI – (12 luglio 1756). Giuseppe e fratelli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVIII, 2].

GHERARDI – (12 luglio 1756). Giuseppe e fratelli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVIII, 3].

GHERARDI – (26 agosto 1789). Cavalieri Antonio Vincenzio e Luigi. Già ammessi all’Ordine stefaniano e alla nobiltà di San Sepolcro [LXIV, 6].

GHERARDI DRAGOMANNI – (23 agosto 1756). Gherardo, originario di San Sepolcro, ma ammessi alla nobiltà della città di Arezzo, ove risiedevano già da tempo. Presenze nell’Ordine stefaniano [XXXVIII, 4].

GIANNERINI – (9 febbraio 1756). Alessandro. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVIII, 5].

DE’ GIUDICI – (15 dicembre 1755). Tre rami : cavaliere Giovanni Francesco; cavaliere Carlo Agostino; cavaliere Stefano. Ammissione per giustizia nell’Ordine stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche920 [XXXVIII, 6].

920 Nel 1722 il granduca Cosimo III aveva conferito a due cavalieri di questa famiglia il priorato di Fiandra. Si

GIUSTINI – (17 gennaio 1757). Luigi e fratelli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVIII, 7].

GOZZARI – (12 luglio 1756). Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVIII, 8].

GUADAGNI – (8 marzo 1756). Giovanni Francesco. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato). Presenze nell’Ordine stefaniano e gerosolimitano, anche se limitatamente al quarto materno [XXXVIII, 9].

GUADAGNI – (8 marzo 1756). Francesco Pietro. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVIII, 10].

GUADAGNOLI – (9 febbraio 1756). Giuseppe. Ammissione per giustizia all’Ordine stefaniano e residenze nella suprema carica pubblica della città, il gonfalonierato [XXXVIII, 11].

GUALTIERI – (9 febbraio 1756). Cavaliere Giovanni Francesco, già ammesso per giustizia all’Ordine stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVIII, 12].

GUAZZESI – (5 aprile 1756). Tre rami: cavaliere Lorenzo; cavaliere Sigismondo; Angiolo. Ammissione all’Ordine stefaniano per giustizia. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXVIII, 13].

GUELFI CAMAINI– (27 settembre 1756). Conte Benedetto. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) sia ad Arezzo che a San Sepolcro. Giustificarono il titolo di conte. Ammissione all’Ordine stefaniano come quarto materno di un cavaliere per giustizia [XXXVIII, 14].

GIULLICHINI – (5 aprile 1756). Ottavio di Giovanni Battista. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVIII, 15].

ITALIANI – (5 aprile 1756). Giuseppe. Attestato del godimento del grado secondo di nobiltà e successiva ammissione al gonfalonierato [XXXVIII, 16].

LAMBARDI – (10 maggio 1756). Donato di Paolo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVIII, 17].

LAMBARDI – (12 luglio 1756). Margherita. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVIII, 18].

LAMBARDI – (10 maggio 1756). Carlo e Diacinto. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVIII, 19].

LAMBARDI – (10 maggio 1756). Giuseppe. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e ammissione all’Ordine stefaniano per giustizia [XXXVIII, 20].

LAMBARDI – (10 maggio 1756). Bernardino. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVIII, 21].

LIPPI – (15 dicembre 1755). Cavaliere Fabio, già ammesso per giustizia all’Ordine stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXXVIII, 22].

MAURI – (8 marzo 1756). Giovan Francesco. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXIX, 1].

MONTELUCCI – (14 giugno 1756). Paolo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXIX, 3].

NARDI – (14 giugno 1756). Giovanni Battista. Ammissione all’Ordine stefaniano per giustizia e residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXIX, 4].

NARDI – (14 giugno 1756). Pietro. Si allegò una fede pubblica attestante il godimento della nobiltà della famiglia [XXXIX, 5].

NATTI – (28 febbraio 1757). Domenico. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXIX, 6].

PACINELLI – (8 marzo 1756). Donato. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato)921 [XXXIX, 7].

921 Aveva inizialmente chiesto l’ascrizione alla nobiltà.

PACINELLI – (8 marzo 1756). Antonio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato)922 [XXXIX, 8].

922 Aveva inizialmente chiesto l’ascrizione alla nobiltà.

PACINELLI – (8 marzo 1756). Idelfonso. Originari di Siena. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Ammessi per giustizia nell’Ordine stefaniano come quarto [XXXIX, 9].

PALLIANI – (14 giugno 1756). Paolo. Originari del Mugello. Ammessi per giustizia all’Ordine stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXIX, 10].

PEZZONI – (5 aprile 1756). Leonardo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato). Chiesero l’ascrizione alla nobiltà [XXXIX, 11].

POLTRI – (27 settembre 1756). Cavaliere Lorenzo, ammesso per giustizia all’Ordine stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche923 [XXXIX, 12].

923 Si annotava come fossero parenti del segretario granducale Domenico Poltri.

POLTRI – (27 settembre 1756). Giovanni Battista. Ammissione per giustizia all’Ordine stefaniano e godimento dei principali onori pubblici [XXXIX, 13].

POLTRI – (29 aprile 1789). Michelangelo. Il comparente era discendente da un altro Poltri, patrizio aretino, e desiderava essere riconosciuto appartenente a quella stessa famiglia già ammessa nei libri d’oro924 [LXIV, 11].

924 Ci si presentava con ritardo all’esame della deputazione perché solo grazie alla cospicua eredità recentemente lasciatagli da Bernardo Tanucci si era potuto porre rimedio ad una situazione patrimoniale davvero disagiata.

REDI – (14 giugno 1756). Quattro rami : Ignazio, cavaliere; Donato, auditore; Antonio Maria; Maria Maddalena. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXIX, 14].

RICCIARDETTI – (14 giugno 1756). Niccolò. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato). Aveva richiesto inizialmente l’ammissione alla classe della nobiltà [XXXIX, 15].

RICCOMANNI – (12 luglio 1756). Cavaliere Giovanni Battista, ammesso all’Ordine stefaniano per giustizia. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXIX, 16].

ROMANI – (23 agosto 1756). Filippo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXIX, 17].

ROSELLI – (12 luglio 1756). Cinque rami : Jacopo, cavaliere stefaniano per giustizia e anche per commenda ; Leopoldo; Francesco; Domenico; Romualdo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXIX, 18].

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SARACINI – (23 agosto 1756). Girolamo. Ammissione per giustizia all’Ordine stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXIX, 19].

SUBBIANI – (10 maggio 1756). Giovanni e Valerio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato). Casato ammesso all’Ordine stefaniano come quarto materno del cavalier Lombardi [XXXIX, 20].

SUBIANI – (10 maggio 1756). Lazzero di Bartolo. Ammissione per giustizia all’Ordine di S.Stefano. Godimento dei supremi onori cittadini925 [XXXIX, 21].

925 Patente di castellano della fortezza di Siena.

SUBIANI – (10 maggio 1756). Cavaliere Ciro, ammesso per giustizia all’Ordine di S. Stefano. Godimento dei primi e principali onori cittadini [XXXIX, 22].

TORINI – (23 agosto 1756). Cavaliere Gasparo, già ammesso per giustizia all’Ordine stefaniano [XXXIX, 23].

TUCCIARELLI – (9 febbraio 1756). Lodovico. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) [XXXIX, 24].

VANNUCCINI – (10 maggio 1756). Bartolo e Matteo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato) e ammissione all’Ordine stefaniano come quarto materno di un cavaliere per giustizia [XXXIX, 25].

VANNUCCINI – (10 maggio 1756). Simone e fratelli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato)926 [XXXIX, 26].

926 Aveva inizialmente presentato domanda per la classe di nobiltà.

VISDOMINI – (23 agosto 1756). Ciro e fratelli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato)927 [XXXIX, 27].

927 Si definivano «cortigiani» e si contavano numerose «dame di corte», titoli considerati di primaria nobiltà.

VIVIANI – (25 luglio 1757). Cammillo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e ammissione all’Ordine di S.Stefano come quarto dell’ava paterna di un cavaliere di giustizia [XXXIX, 28].