Vanni Rinaldi studio per la Divina Commedia 611 (cm 53,1×71,9)

S’incide, con forza, il dilemma dell’angoscia e della pena in una tattile atmosfera infernale. Il giallo e il rosso espandono il contrasto fra una livida luce e un’opprimente oscurità. La nudità indifesa si oppone, allora, alla sicurezza delle vesti e scarnifica la vacuità del pensiero. Il XXXI Canto dell’Inferno dantesco emerge dalla contrapposizione fra la monumentale sagoma del gigante Anteo e le trepide immagini di Dante e di Virgilio. Il gigante stesso è visto nel volto triste del tempo e nell’attimo istantaneo della riflessione. 

ENZO DALL’ARA

filosofo e storico dell’arte