I Casati Gentilizi che fra il 1750 e i tempi attuali furono ammessi da un Granduca di Toscana regnante o ex regnante ai Libri d’Oro della Città Nobili toscane sono contrassegnati da un asterisco ( Nobiltà *) oppure due asterischi (Patriziato**).
La descrizione delle provanze di ammissione all’Albo d’Oro dei suddetti Casati è interamente tratta dal volume di Marcella Aglietti, Le tre nobiltà. La legislazione nobiliare del Granducato di Toscana (1750) tra Magistrature civiche, Ordine di Santo Stefano e Diplomi del Principe, Pisa, ETS, 2000; tutte le altre informazioni sono state invece tratte dalla cancelleria della Corona direttamente presso l’Archivio di Stato di Firenze (ASFi Cittadinario Filze 1-12)
Sono riconosciuti de jure dalla attuale Casa Granducale Medicea di Toscana i titoli nobiliari concessi ai Casati Patrizi Toscani dalla Casa di Asburgo Lorena fra il 1737 ed il 1859, dalla Casa di Borbone nel periodo Napoleonico e dalla Casa Reale di Savoia fra il 1859 e il 1946.
CASATI VIVENTI O ESTINTI
( 1474-2024 )
A / B / C / D / E , F / G / H / I , L / M / N , O / P , Q / R / S / T , U / V / X Y W Z
MACCALLI CARRO
MACCANTI LION D’ORO
DEL MACCHIA LION D’ORO
MACCI DRAGO S. SPIRITO
MACCIAGNINI ** – (8 maggio 1752). Giuseppe. Casato ammesso nell’Ordine stefaniano come quarto di un cavaliere per giustizia e squittinato per l’estrazione alle maggiori magistrature dal 1524 [XV, 1].
MACCIANI DRAGO S. GIOVANNI
MACCIONI DRAGO S. GIOVANNI
MACHIAVELLI NICCHIO
MACIGNI – (19 aprile 1751). Alberto, cavaliere stefaniano per giustizia e riconosciuto idoneo grazie all’abito [XV, 2].
DEL MAESTRO RAFFAELLO DRAGO S. GIOVANNI
DEL MAESTRO UGOLINO LION BIANCO
MAFFEI DRAGO S. SPIRITO – LION NERO – SCALA
MAFFEI DEL LION BIANCO LION BIANCO
MAFFII CARRO
MAGALDI BUE
MAGALOTTI BUE
MAGGI VAIO
MAGGIO – (10 maggio 1751). Cavalier Filippo e nipoti. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Presenze nell’Ordine stefaniano per giustizia582 [III, 1].
582 Si attesta un motuproprio del granduca Cosimo III del 21 novembre 1715 conferente la cittadinanza originaria fiorentina. Questo motuproprio era stato confermato da decreto del Magistrato Supremo del 22 novembre 1715, dove l’auditore Pier Matteo Maggio coi suoi figli furono dichiarati veri ed originari cittadini fiorentini. Attestato della città di Urbino che la famiglia appare descritta tra le patrizie della città. In effetti erano nobili di Urbino, ma Pier Matteo aveva servito per cinquantacinque anni presso la Consulta ed altri uffici del granducato toscano, così Cosimo III, a titolo di gratitudine, lo aveva fregiato della cittadinanza fiorentina. Inoltre, il figlio di Pier Matteo, Filippo Melchiorre Maggio, aveva vestito per giustizia entrando nell’Ordine di S. Stefano come paggio magistrale, mentre il fratello Giovanni Ercole era già cavaliere per giustizia dal 26 marzo 1670. Anche un altro figlio di Pier Matteo, Coriolano, ed i due figli di questo vestirono, tutti per giustizia, rispettivamente nel 1679, nel 1709 e nel 1712. La famiglia venne ammessa proprio in virtù delle presenze nell’Ordine.
MAGGIOLESI LION D’ORO
MAGIOTTI LION D’ORO
MAGINI LION BIANCO
MAGLIETTI LION D’ORO (S.N.)
MAGLI CHIAVI
MAGLIANI LION BIANCO
DA MAGNALE BUE
MAGNANI DRAGO S. GIOVANNI – DRAGO S. SPIRITO – LION ROSSO – RUOTE
MAGNANI DEL LION BIANCO UNICORNO
MAGNI CARRO
DEL MAGNO CHIAVI
DEL MAGREZZA DRAGO S. SPIRITO
MAIANI LION D’ORO
MAINARDI FERZA
MAINARDI DEL LION NERO RUOTE
MALASPINA **– (24 dicembre 1759). Marchese Giovanni Francesco di Mulazzo. Si dimostra l’antichissima nobiltà feudale583 [III, 2].
583 Il fascicolo raccoglie «copie di documenti collazionati cogli originali per servir di provanze ad una delle branche dell’albero gentilizio della famiglia Malaspina di Mulazzo». Rescritto del 25 agosto 1757 permise al comparente di presentarsi all’esame della deputazione nonostante la scadenza dei termini, giustificando il ritardo con la difficoltà di reperimento della documentazione necessaria. In realtà il fascicolo fu esaminato il 15 luglio 1759. Tra i numerosi documenti allegati, si ricordano: il documento con cui si prova la fondazione dell’abbazia di San Caprasio d’Aulla, dove lo stesso comparente è abate. Investitura dell’imperatore Federico I al marchese Opizzone Malaspina del 29 settembre 1164. Investitura di Morello Malaspina, marchese di Mulazzo, dell’imperatore Carlo VI del 10 giugno 1355. Investitura dell’imperatore Carlo V conferita ad alcuni marchesi Malaspina del 20 agosto 1529. Investiture degli imperatori Ferdinando I nel febbraio 1560 e Massimiliano II nell’ottobre 1574 al marchese Giovanni Cristiano. Investitura del feudo di Rocca Federighi data il 2 novembre 1618 dal granduca Cosimo II (e rinnovata da Ferdinando II il 20 novembre 1644). Investitura di Monte Massi conferita dal granduca Ferdinando II il 19 settembre1632 (e rinnovata da Cosimo III il 21 maggio 1671 e ancora il 15 novembre 1691). Investitura di Mulazzo conferita l’undici luglio 1702 dall’imperatore Leopoldo lo strumento di pacificazione stipulata in Lucca il 18 ottobre 1124 tra il vescovo di Luni e il marchese Malaspina; placito tenuto in Pavia dall’imperatore Arrigo I, del 7 maggio 1014 (secondo l’opera di Ludovico Muratori nelle «Antichità Estensi»); strumento di vendita fatta dal marchese Opizzone Malaspina del castello e curia di Pizzo del Corno (4 ottobre 1168); strumento di divisione della Lunigiana tra Corrado ed Opizzino, marchesi Malaspina, del 22 agosto 1222; strumento di accomandigia tra Francesco II Sforza duca di Milano e diversi marchesi Malaspina (24 maggio 1523).
MALATESTI DA TERRANOVA BUE
MALATESTI CONTI DI VAL D’OPPO BUE
MALEGONNELLI LION BIANCO
MALESPINA LION D’ORO
MALEVOLTI DEL BENINO – (26 luglio 1751). Conte Orlando, di Siena. Presenze nell’Ordine di S. Stefano (dal 1737) e di Malta (dal 1639)584 [III, 2 bis].
584 Si allega copia di un decreto del Magistrato Supremo contenente l’indicazione dei privilegi concessi dalla Repubblica fiorentina agli antenati del comparente nell’occasione di certe capitolazioni del 1390 (tra cui l’aggregazine alla cittadinanza). L’arme e il cognome del Benino vengono usate dalla famiglia Malevolti a seguito della volontà testamentaria (o di una libera donazione) del cavaliere sacerdote Alessandro del Benino del 29 luglio 1672. Nel decreto del Peruzzi si annota come, essendo questa una famiglia senese e abilitata all’esercizio delle cariche pubbliche fiorentine solo dal 1674 (in virtù di un decreto del Magistrato Supremo), per ammetterla al patriziato paresse necessaria la prova del possesso dei primi onori civici a Siena, mentre non si conservava alcun documento in merito.
MALINGEGNI SCALA
MALVEZZI LION D’ORO
MALVISI FERZA
MANADORI LION NERO
MANCINI BUE
MANCINI UBERTI SCALA
MANCINI DA BARBERINO LION ROSSO
MANCINI DI CORTONA RUOTE
MANCINI – (20 settembre 1751). Francesco di Orazio e Lorenzo di Pietro. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1499 [VI, 14].
MANCINO BONELLI CHIAVI
MANDORLI LION ROSSO
MANETTI DRAGO S. SPIRITO – UNICORNO
MANETTI – (22 marzo 1751). Giuseppe e fratello. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche585 [III, 4].
585 La prima residenza attestata per la Maggiore risale al marzo-aprile 1484. La deputazione inizia la descrizione a partire da Giovanni di Giovannozzo, registrato alla Decima dal 1498. Si suggerisce di accludere anche la sorella del comparente, sposata in casa Gianfigliazzi.
MANGANI SCALA
MANGINI CHIAVI – LION BIANCO
MANI CARRO MANIERI FERZA – LION D’ORO
MANNAIONI FERZA – RUOTE – VIPERA
MANNELLI GALILEI – (24 maggio 1751). Ottavio, figlio del senatore Jacopo Mannelli Galilei, ciambellano imperiale. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Ammissione di un parente del quarto materno all’Ordine di Malta per giustizia586 [III, 5].
586 Furono costretti a cambiare nome in seguito alle leggi antimagnatizie per essere stati riconosciuti «grandi e magnati». Fede attestante come nel 1361 alcuni della famiglia da Mannelli, volendo godere del beneficio della Popolarità, rinunziarono alla loro consorteria e assunsero il casato e l’arme dei Pontigiani. Altra fede analoga, del 1361, dalla quale compare come due ascendenti del comparente, e per loro conto Andrea Capponi loro tutore, rinunciarono alla consorteria dei Mannelli, eleggendo di chiamarsi Piazzeggiani e prendendo nuova arme, ma in un secondo momento assunsero anch’essi il nome di Pontigiani. L’atavo e l’abavo del comparente erano stati squittinati nel 1524 per la Maggiore come «beneficiati». Casato e stemma Galilei assunto in vigore del testamento del capitano Roberto Galilei del 1704. La descrizione di questo casato nella classe del patriziato è fatta iniziare dalla residenza del 1524.
MANNI FERZA – LION D’ORO
MANNINILION NERO – RUOTE
MANNOZZI BUE
MANNOZZI DA S. GIOVANNI RUOTE
MANNOZZI DEL NICCHIO CHIAVI
MANNUCCI CARRO – LION NERO – LION ROSSO – NICCHIO
MANNUCCI DELLE STELLE NICCHIO
MANNUCCI DEL LION ROSSO LION ROSSO
MANOVELLI DRAGO S. SPIRITO
MANSILLI RUOTE
MANZINI FERZA
MANZUOLI UNICORNO
MARCANTELLI LION NERO
MARCHESETTI LION NERO
MARCHETTI LION BIANCO – LION NERO
MARCHETTI DA PISTOIA DRAGO S. SPIRITO – LION D’ORO
MARCHI DRAGO S. SPIRITO – LION BIANCO – LION ROSSO – UNICORNO – VAIO
MARCHI DEL LION D’ORO RUOTE
MARCHIONI OGGI MARCHESI DI PETRELLA LION D’ORO
MARCHIONNI BUE – VIPERA
MARCHIONNI DEL LION BIANCO VIPERA
MARCHISINI LION BIANCO
MARCHISSI CHIAVI – NICCHIO
MARCUCCI VAIO
MARE DRAGO S. GIOVANNI
MAREMMI LION NERO MARI RUOTE
MARIANI VIPERA
MARIANI DEL LION BIANCO DRAGO S. SPIRITO
MARIDONI NICCHIO
MARIGNOLLI LION D’ORO
MARII LION D’ORO
MARINARI LION NERO – RUOTE
MARINGHI LION BIANCO
MARINI BUE
MARINOZZI LION D’ORO
MARIOTTI LION BIANCO – RUOTE
MARITI LION ROSSO
MARLIANI VAIO
MARMI NICCHIO
MARRADI LION D’ORO
MARRINI UNICORNO
MARRUES SCALA
MARSELLI LION BIANCO
MARSILI – (29 luglio 1754). Alfonso. Già ammesso al patriziato senese dal 10 giugno 1753 [XXIII, 22], essendo famiglia originaria di quella città, si limita ad allegare le fedi dell’iscrizione alla Decima fiorentina [III, 6].
MARSUPPINI DRAGO S. GIOVANNI
MARTELLI – (11 ottobre 1751). Balì Niccolò e figli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1484 [XV, 3].
MARTELLI – (28 maggio 1753). Canonico Bernardo. Il comparente era cavaliere sacerdote nobile, ma fu riconosciuto idoneo per grazia granducale, a causa di qualche difficoltà nell’esibire le provanze di ammissione all’Ordine [XV, 4].
MARTELLI di Augusta – (22 gennaio 1777). Don Giuseppe Maria, barone di Pezzagrande e Nicchiara587 [XV, 5].
587 Questo ramo si era trasferito e stabilito in Sicilia nella prima metà del XVI secolo. Un ascendente del comparente era stato cavaliere del Santissimo Sepolcro.
MARTELLINI – (10 maggio 1751). Bernardo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1524, ma si inizia la descrizione dalla registrazione dei beni a Decima del 1547. Diploma di nobiltà del 1659 conferito da Cosimo II alla famiglia [III, 7].
MARTELLINI PONTANARI DELLA RENA – (14 giugno 1751). Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche attestate dal 1473 (con un priorato). Ammissione all’Ordine di S. Stefano e di Malta per giustizia588 [III, 8].
588 Producono: fede della matricola dell’Arte della lana del 1394; l’arme dei Martellini detti del Falcone (distinti dagli altri Martellini detti della Cervia, con i quali però avevano una comune antichissima origine); l’arme dei Pontanari (assunta in vigore del testamento di Pier Francesco Pontanari del 5 aprile 1641); l’arme della famiglia della Rena (assunta a seguito di una protesta fatta al Magistrato Supremo il 20 febbraio 1724 e conclusa col riconoscimento dei Martellini quali beneficiari di una primogenitura istituita dal generale Geri della Rena). Si attesta una provvisione del 1359 concedente la civiltà fiorentina. Albero estratto dalla Decima a principiare dal 1427 con Giovanni di mastro Agnolo, lanaiolo. Si descrive questa famiglia a partire da uno squittinio per risiedere nelle maggiori magistrature civiche del 1524.
MARTINI – (17 gennaio 1752). Cammillo di Giovan Battista. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche attestate dal 1436, ma la descrizione inizia dal priorato di Agostino del 1454. Presenze nell’Ordine di S. Stefano per giustizia e di Malta [III, 9].
MARTINI – (24 maggio 1751). Rosso Antonio di Piero. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1500 [XV, 6].
MARTINI DA FUCECCHIO CARRO
MARTINI DA S. MINIATELLO VAIO
MARTINI DA PECCIOLI VIPERA
MARTINI DELLA STELLA LION D’ORO
MARTINI DAL PONTE A SIGNA OGGI DEL LION D’ORO DRAGO S. GIOVANNI – LION D’ORO
MARTINI DEL NICCHIO NICCHIO
MARTINI DELLE RUOTE RUOTE
MARUCELLI – (21 febbraio 1752). Francesco di Ruberto. Presenze nell’Ordine di Malta e stefaniano per giustizia. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1496 (priorato) [XV, 7].
MARUCELLI – (21 febbraio 1752). Ridolfo di Filippo. Nonostante la famiglia abbia riseduto solo per magistrature minori, fu comunque riconosciuta idonea per essere stata ammessa per giustizia all’Ordine stefaniano [XV,8].
MARULLI – (7 dicembre 1795). Conte Giacomo e nipoti. Diploma di aggregazione al patriziato concesso da Ferdinando III589. Ammissione all’Ordine di S. Stefano per giustizia [LXIX, 7].
589 Il comparente contava quarant’anni di servizio di primo rilievo alla Casa d’Austria e da 30 era ministro del granduca nelle legazioni pontificie.
MARZESI CHIAVI
MARZICHI DRAGO S. SPIRITO
MARZIMEDICI – (9 agosto 1752). Cavaliere Vincenzio e figli. Riconosciuti idonei per essere stati ammessi per giustizia nell’Ordine stefaniano590 [XV, 9].
590 Diploma di Cosimo I del 1537 con cui si dà facoltà ai nipoti del vescovo Angiolo Marzi di aggiungere al proprio il cognome Medici.
MASELLI CARRO
MASETTI LION D’ORO
MASETTI DELLE RUOTE CHIAVI
MASI LION D’ORO – VAIO
MASI DELLA FERZA RUOTE
MASINI DRAGO S. SPIRITO – LION ROSSO
MASINI DEL LION BIANCO LION BIANCO
MASONI LION BIANCO
MASOTTI VIPERA
MASSAI DRAGO S. SPIRITO
MASSELLI LION D’ORO
MASSESI SCALA
MASSETANI DRAGO S. SPIRITO
MASSI FERZA
DEL MASTIO S.CROCE – LION NERO
MATI CHIAVI
MATTEI VAIO
MATTEI DELLA SCALA SCALA
MATTEI FRANCESCHI LION NERO
MATTIOLI CHIAVI
MAURES DRAGO S. SPIRITO
DEL MAZZA LION NERO – RUOTE – UNICORNO
DEL MAZZA – (manca la data del decreto di ammissione, i documenti furono presentati nel 1784). Domenico e Pierfrancesco, figli di Carlo, Pio di Francesco (Carlo e Francesco erano stati già ammessi alla classe di nobiltà nel 1756). Uno dei comparenti era stato ammesso all’Ordine stefaniano per giustizia nel 1783591 [X, 10].
591 Si allegano documenti estratti dai registri della Decima con la descrizione dei beni posseduti.
DALL’ANCISA LION ROSSO
MAZZANTI LION D’ORO
MAZZANTI DEL LION D’ORO LION NERO
MAZZEI LION D’ORO – VAIO
MAZZEI – (23 agosto 1751). Cavalieri Giovanni e Jacopo. Presenze per giustizia nell’Ordine stefaniano e gerosolimitano. Hanno sempre goduto magistrature minori [XV, 10].
MAZZETTI DRAGO S. SPIRITO – LION NERO
MAZZI DRAGO S. SPIRITO – LION D’ORO
MAZZI DEL LION D’ORO LION D’ORO
MAZZINGHI LION BIANCO
DE MAZZINGHI – (manca la data del decreto di ammissione, i documenti furono presentati alla deputazione l’11 giugno 1751). Luigi. Ammesso in virtù delle residenze nelle maggiori magistrature pubbliche ad iniziare la descrizione dal priorato esercitato nel 1508. Un fratello del comparente è cavaliere stefaniano592 [X, 11].
592 Prime residenze attestate: priorato dal 1406, gonfalonierato per giustizia dal 1445.
MAZZOCCHI DRAGO S. SPIRITO
MAZZONI LION D’ORO – LION NERO
MAZZONI DELLE RUOTE FERZA
MAZZETTI DRAGO S. SPIRITO – LION NERO
MAZZI DRAGO S. SPIRITO – LION D’ORO
MAZZI DEL LION D’ORO LION D’ORO
MAZZINGHI LION BIANCO
MAZZINGHI DEL LION D’ORO VAIO
MAZZOCCHI DRAGO S. SPIRITO
MAZZONI LION D’ORO – LION NERO
MAZZONI DELLE RUOTE FERZA
MAZZONI DELLE STELLE CARRO
MAZZUCCHI LION NERO
MAZZUCCONI CHIAVI – VAIO
MAZZUOLI VIPERA – RUOTE
MECCOLI FERZA
MECHINI CHIAVI
MEDICI – (17 gennaio 1752). Pietro Paolo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e registrati alla Decima dal 1534 [XV, 11].
MEDICI – (24 maggio 1751). Francesco, cavaliere stefaniano e marchese della Castellina. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1530 [XV, 12].
MEDICI – (10 maggio 1751). Balì Ottaviano. Squittinati per le maggiori magistrature dal 1524 [XV, 13].
MEDICI – (26 luglio 1751). Cavaliere Rosso Francesco. Presenze nell’Ordine stefaniano e squittinati per le maggiori magistrature dal 1531 [XV, 14].
MEDICI – (19 settembre 1792). Conte Bartolo Antonio, governatore di Zara, e figli. Si attestò la nobiltà della Dalmazia ma anche residenze nelle maggiori magistrature fiorentine dal 1338 con Coppo di Lapo [LXVII, 16].
MEDICI DI MAESTRO VITALE LION D’ORO
MEDOLAGHI LION BIANCO
MEGLI DRAGO S. GIOVANNI
MEI FERZA – RUOTE
MEI DEL DRAGO DRAGO S. SPIRITO
MELANI DRAGO S. SPIRITO – LION BIANCO
DA MELETO BUE MELISSI BUE
MELLINI LION NERO
MELLINI DALLA LASTRA RUOTE – VIPERA
MELLINI DEL SETAIOLO DRAGO S. GIOVANNI
MEMMI NICCHIO
MENABUONI RUOTE
MENCHI LION NERO
MENDES LION NERO
MENGHINI VIPERA
MENGONI RUOTE
MEOLI RUOTE
MERCANTI LION NERO
MERCATI BUE – DRAGO S. SPIRITO
MERCATI DA S. MINIATO DRAGO S. SPIRITO
MERLINI FERZA
MESCOLI SCALA
MESSERI SCALA
MEUCCI RUOTE
MEUCCI DEL LION BIANCO CARRO
MEURERS RUOTE
MEUS CARRO – RUOTE
MICCIERI CHIAVI – VAIO
MICCINESI LION BIANCO
MICCIONI LION ROSSO
MICHELI DRAGO S. SPIRITO – UNICORNO
MICHELINI LION D’ORO
MICHELOZZI – (19 luglio 1751). Giovanni Filippo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche attestate dal 1461. Ammissione all’Ordine stefaniano per giustizia dal 1635 [III, 10].
MICHELOZZI – (manca la data del decreto di ammissione, ma la comparente ottenne grazia nel primo settembre 1757 di poter presentare le provanze di nobiltà generosa nonostante fossero scaduti i termini). Margherita Angiola, figlia del cavaliere stefaniano per giustizia Francesco [X, 12].
MIGLIAI NICCHIO
MIGLIORATI CHIAVI – DRAGO S. GIOVANNI – DRAGO S. SPIRITO – LION D’ORO
DEL MIGLIORE DRAGO S. GIOVANNI
MIGLIORELLI LION D’ORO
MIGLIORI DRAGO S. SPIRITO
MIGLIORI DEL PONTE A SIEVE LION D’ORO
MIGLIORINI BUE – DRAGO S. SPIRITO
MIGLIOROTTI CHIAVI
MIGLORUCCI LION ROSSO
DEL MILANESE VIPERA
MILANESI DRAGO S. GIOVANNI
MILANESI DALLA GOLPAIA LION D’ORO
MILIANI LION NERO
MILLINI RUOTE – VIPERA
MINACCI DRAGO S. GIOVANNI – VIPERA
MINERBETTI – (manca la data del decreto di ammissione, i documenti furono esaminati dai deputati il 15 settembre 1751). Orazio, cavaliere stefaniano per giustizia [X, 14].
MINERBETTI [SQUARCIALUPI] – (manca la data del decreto di ammissione, i documenti furono presentati alla deputazione il 6 ottobre 1751). Aleandro Squarcialupi, battezzato Raffaello Minerbetti, si presenta per far descrivere il suo casato Minerbetti. Ammesso in virtù delle residenze nelle maggiori magistrature pubbliche ad iniziare la descrizione dal priorato esercitato nel 1522. Presenze nell’Ordine stefaniano593 [X, 13].
593 Attestazione dell’esercizio di un primo priorato fin dal 1406. Si allega il testamento di Aleandro Squarcialupi del luglio 1626, delle cui sostanze e nome il comparente era in possesso dal 1725 in virtù di una sentenza del Magistrato Supremo.
MINI – (19 settembre 1768). Silvio e Pietro Leopoldo. Fede che un ascendente aveva svolto la carica di notaio dei Signori nel 1527594 [XV, 15].
594 Un apposito rescritto magistrale li abilita a fare le provanze per l’iscrizione in ritardo, perché nel 1750 i comparenti si trovavano ancora in età pupillare.
DEL MINGA DRAGO S. GIOVANNI
MINGARDI VAIO
MINI CHIAVI – DRAGO S. GIOVANNI – LION D’ORO – VAIO
MINI DA S. GIOVANNI BUE
MINIATI – (26 luglio 1751). Giovanni Gualberto. Un quarto del comparente risulta ammesso per giustizia nell’Ordine stefaniano595 [VI, 15].
595 La deputazione chiede prove ulteriori, perché la famiglia risultava riseduta solo per magistrature minori.
DA S. MINIATO DRAGO S. GIOVANNI – UNICORNO
MINORI UNICORNO
MINUCCI LION D’ORO – SCALA
MINUCCI DA RADDA FERZA
MINUTI DRAGO S. SPIRITO
MISSIRINI S.CROCE
MISURI LION BIANCO
MOCHI FERZA – RUOTE
MODESTI LION D’ORO
MOLDETTI UNICORNO
MOLLETTI LION D’ORO
MOLINELLI RUOTE
MOLLINELLI LION D’ORO
MOLZA FERZA
MONALDI CHIAVI – UNICORNO – VIPERA
MONANNI UNICORNO
MONGINOTTI CHIAVI
MONGUIDI BUE
MONIGLIA NICCHIO
MONTALVO (Ramirez Montalvo) – (23 luglio 1751). Leone e fratello, signori della Sassetta596. Ammissione per giustizia nell’Ordine di santo Stefano [XV, 16].
596 Allegano fede da cui risulta l’infeudazione del detto castello concessa dal granduca Cosimo I nel 1563 ad Antonio Montalvo, indicatovi come coppiere e cameriere personale, ed i successivi rinnovi fino al 1738. Famiglia di origine spagnola.
MONTANELLI DRAGO S. SPIRITO
MONTANI LION ROSSO
MONTAUTI DEL DRAGO DRAGO S. SPIRITO
DA MONTE LION D’ORO
DA MONTEAGUTO CHIAVI – VAIO
DA MONTEGONZI VAIO
MONTELATICI RUOTE
MONTELATICI DEL LION BIANCO SCALA
MONTELUPI SCALA
MONTEMAGNI LION BIANCO – VIPERA
MONTERAPPOLI CARRO
MONTEVERDI LION D’ORO
MONTI LION D’ORO – LION BIANCO
MONTI DEL LION D’ORO LION D’ORO
MONTICELLI LION ROSSO
MONTIGIANI VAIO
MONTINI LION BIANCO
MONTORDI SCALA
MONTUCCI LION NERO
MONZECCHI CHIAVI – LION D’ORO – RUOTE
MORALI – (10 luglio 1788). Cavalier Ranieri, già ammesso all’Ordine stefaniano e alla nobiltà della sua città di origine, San Miniato, dal 1763 [LII, 11]. Godimento della cittadinanza fiorentina [LXIII, 9].
MORANDI FERZA – RUOTE
MORANDI DEL LION D’ORO LION D’ORO
MORANDINI RUOTE
MORANI LION NERO – VIPERA
MORCHI LION ROSSO
MORDINI LION D’ORO
MORELLI – (15 febbraio 1751). Coriolano di Niccolò. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1518 [VI, 16].
MORELLI – (30 agosto 1751). Questo fascicolo comprende due rami distinti, quello del cavaliere priore stefaniano Francesco, che provò l’esercizio delle maggiori magistrature pubbliche da parte della sua famiglia dal 1508, e quello del cavaliere Smeraldo Morelli Adimari, che dimostrò le residenze pubbliche dal 1512 [VI, 17].
MORELLINI LION ROSSO
MORELLO DRAGO S. SPIRITO
DEL MORELLO BUE
MORESIO DRAGO S. SPIRITO
MORETTI LION D’ORO
MORGINI LION ROSSO
MORI CHIAVI – LION BIANCO
DI MORI OGGI
DEL MORO NICCHIO
DELLA MORIANA DRAGO S. SPIRITO
MORICHE LION NERO
MORI UBALDINI – (manca la data del decreto di ammissione, i documenti furono presentati il 28 aprile 1751). Avvocato Gaetano Benedetto e il fratello Tommaso. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1502 (priorato). Presenze nell’Ordine stefaniano di un ramo trasversale597 [X, 15].
597 Prima residenza nel priorato nel 1313.
MORMORAI DEL CONTE– (10 luglio 1788). Compare Ortensia Mormorai del Conte, nei Berardi, e per lei il senatore Giovanni Battista Nelli, suo marito, chiedendo di poter fare le prove per la famiglia estinta Mormorai del Conte nella persona di Lisabetta di Jacopo nei Berardi598 [LXIII,
11]. 598 La comparente Ortensia Berardi Nelli era erede fidecommissoria della famiglia Mormorai del Conte e obbligata a portarne l’arme e il casato. Si allegano fedi di residenze nelle pubbliche magistrature dal 1524.
MORONI NICCHIO
MOROSI DEL LION D’ORO DRAGO S. SPIRITO
MORROCCHI LION D’ORO
MORSI VAIO
MOZZI – (15 febbraio 1751). Cavalier Giulio. Ammesso a partire la descrizione da Conte, riseduto tra i priori nel 1510599 [III, 11].
599 Un breve appunto del deputato Rucellai raccomanda che si includano anche le sorelle del comparente, «acciò godessero ancor esse degli onori dovuti a tale nobile famiglia».
MUCINI DRAGO S. SPIRITO
MUCOTTI CHIAVI
MUGNAI UNICORNO
DA MULAZZO OGGI SIGNORINI DELLE CHIAVI DRAGO S. SPIRITO
MUZZI DRAGO S. SPIRITO