Direttive e linee guida etiche, filosofiche e culturali ai membri del Popolo Granducale Mediceo
Sua Altezza Reale il Granduca Ottaviano de’ Medici di Toscana, ricusando e condannando il concetto filosofico di “autonomia della ragione”, formulato dai filosofi illuministi del XVIII secolo, che ha generato un uso prevalente della ragione rispetto a quello degli altri valori umani, e che giustifica la propria attuale autoaffermazione in base agli innumerevoli effetti, positivi per la società civile, delle straordinarie innovazioni in campo scientifico, tecnico, culturale, sociale ed economico; avendo quindi S.A. preso atto che i suddetti effetti positivi generati dal concetto filosofico di “autonomia della ragione”, hanno creato non solo degli obiettivi vantaggi, ma anche gli attuali presupposti di decadenza dei valori e del benessere del genere umano, nonché le reali minacce per la sua parziale, oppure totale sopravvivenza; tutto ciò premesso Sua Altezza Reale ha stabilito, in risposta alla crisi di valori dei tempi attuali, che tutti i membri del Popolo Granducale Mediceo devono praticare costantemente, nei limiti delle proprie capacità e possibilità personali, ciascuno dei cinque valori umani fondamentali dell’esistenza civile che sono:
la bellezza, intesa come la capacità di creare in armonia con l’ambiente e la natura;
la nobilitas, intesa in senso etimologico come la capacità di governare con sapienza e generosità nel segno della Memoria e della Tradizione;
la libertas, intesa in senso filosofico greco come la capacità di conoscere autonomamente e di rispettare le leggi dell’ambiente e della natura;
l’humanitas, intesa come la capacità di provare slancio emotivo verso i propri simili.
la ragione, intesa come la capacità di distinguere e ordinare.
S.A.R. il Granduca Ottaviano de’Medici di Toscana ha stabilito inoltre con il presente decreto, che tutti i membri del Popolo Granducale Mediceo devono praticare i suddetti valori umani in modo equilibrato, sia in termini di tempo e che di dedizione, seguendo il calendario conviviale dell’anno umanistico mediceo, ovvero:
Riscoprendo in primavera il valore umano della Bellezza attraverso la conoscenza di opere artistiche e architettoniche di pregio presenti nella propria comunità;
Riscoprendo in estate il valore della Libertas attraverso la conoscenza della natura e dell’ambiente naturale che circonda la propria comunità;
Riscoprendo in autunno il valore umano della Nobilitas attraverso la conoscenza della tradizione e della memoria locale della propria comunità;
Riscoprendo in inverno il valore umano dell’Humanitas incontrando e/o aiutando il più possibile gli altri membri della propria comunità, aventi interessi e abitudini simili alle proprie.
Praticando in ogni tempo la propria fede religiosa per rafforzare le proprie virtù e prevenire il male.
S.A.R. il Granduca Ottaviano de’Medici di Toscana ha stabilito infine che tutti i membri del Popolo Granducale Mediceo devono riunirsi almeno una volta al mese in convivio secondo il rito dell’Agape Umanistica Medicea, che prevede la seguente formula, simile a quella dell’ antica Agape Cristiana:
aperitivo durante il quale si tengono letture tratte dalla Divina Commedia di Dante Alighieri e letture agiografiche riguardanti dalla vita dei Santi .
Benedizione sacra dell’Agape impartita da un sacerdote all’inizio del pranzo;
pranzo conviviale possibilmente seduti in un lungo tavolo a ferro di cavallo;
simposio dedicato all’assaggio di vini da meditazione e all’ascolto di musica seduti al tavolo dell’agape