25 Marzo: in occasione dell’antico capodanno fiorentino sono state ricordate dalla Lega Nord Toscana le tappe del federalismo

Il giorno 25 Marzo 2011 si è tenuto alle ore 18  presso l’hotel Relais La Certosa (FI) al Galluzzo,  il convegno promosso dalla Lega Nord Toscana per presentare il libro “Federalismo: meno sprechi più benessere per tutti”, scritto da Manuel Vescovi e per ricordare, in concomitanza con l’antico capodanno fiorentino, le tappe del federalismo toscano a 25 anni dalla sua nascita.

Era presente anche il Principe Ottaviano de’ Medici di Toscana il quale, forte del fatto che la Lega Nord Toscana sia un partito politico volto soprattutto a valorizzare le tradizioni e la storia del territorio, ha ricordato quanto fosse importante per i fiorentini (e poi per tutti i toscani) la data del  25 Marzo, che da tempi remoti fu considerata fino al 1750 come il capodanno fiorentino.

 Il capodanno fiorentino ha infatti origini molto antiche, a partire cioè da  quando la Chiesa cattolica inserì la festività dell’Annunciazione proprio il giorno 25 Marzo in corrispondenza del nono mese antecedente la nascita di Gesù, ovvero quello della sua Incarnazione.

 Il popolo fiorentino, da sempre legato alla figura della Vergine, iniziò a considerare il giorno dell’Annunciazione come il primo giorno dell’anno  probabilmente anche in concomitanza del fatto che tale giorno fosse l’inizio della primavera e nonché il momento del risveglio della natura e delle sue più belle manifestazioni. Iniziò così questo connubio fra religiosità, natura e tradizione, destinato a perdurare per ben 166 anni anche dopo il 1582,  quando cioè il calendario gregoriano stabilì come data del capodanno il primo di Gennaio. A Firenze però, fino al 1750 l’usanza di celebrare il capodanno il giorno 25 di marzo non venne meno nel calendario: fu soltanto in quell’anno infatti che il del granduca Francesco III di Lorena, ignorando i costumi e la profonda fede locali, impose in Toscana la data dell’ attuale capodanno come molti la conoscono oggi.

 Il Principe ha rivolto quindi ai presenti la richiesta di considerare che cosa abbia spinto i toscani a perseverare per ben 166 anni dopo il 1582 nel considerare il 25 marzo come la data ufficiale del capodanno,  anche se ormai nel resto del mondo tale giorno si celebrava il 1 gennaio.

 L’intervento del Principe ha costituito una vero e proprio momento di riflessione fra i presenti, ai quali il principe ha suggerito inoltre il proprio pensiero secondo il quale la classe politica potrebbe  fornire una risposta a questo interrogativo, ovvero ha indicato che secondo lui la classe politica dovrebbe soprattutto occuparsi di fornire sempre delle soluzioni e delle proposte governative che siano sempre adeguate all’animo,ai sentimenti ed alle tradizioni popolari dei cittadini.

 Il Principe ha quindi ricordato che i fiorentini che ancora ai nostri giorni si recano nella chiesa della Santissima Annunziata in realtà ripetono ciò che nei secoli passati erano soliti fare i loro avi i quali, insieme ai granduchi della famiglia Medici, seguivano un corteo di figuranti che  giungeva nella medesima chiesa per rendere omaggio alla Madonna.

 Il Principe Ottaviano ha infine affermato che proprio l’essere e il volere di questa parte di fiorentini che non perde di vista le proprie tradizioni è quello che la Lega, conscia delle innumerevoli tradizioni locali e della loro ereditarietà, riesce a rappresentare meglio a livello politico e amministrativo coniugando così storia, rinnovamento delle tradizioni e politica.

 Durante lo stesso convegno, tenutosi questo giorno con il duplice scopo di ricordare l’antico capodanno fiorentino e i 25 anni dalla nascita della Lega Nord Toscana, si sono espressi riguardo alla riforma del federalismo Gian Luca Lazzeri, consigliere regionale che ha introdotto l’argomento e gli interventi a seguire, Andrea Asciuti, segretario Provinciale di Firenze, Antonio Gambetta Vianna, presidente del gruppo consiliare della Lega Nord Toscana il quale ha elencato le date e i traguardi principali del partito, Riccardo Fragassi, il quale ha ribadito l’ obiettivo della Lega Nord in Toscana, ovvero i diritti dei cittadini e l’ autodeterminazione di un popolo indipendentemente dal suo orientamento politico e l’onorevole Claudio Morganti europarlamentare e segretario della Lega Nord Toscana.

 Argomento centrale del convegno sono quindi state le date e i traguardi raggiunti dalla Lega dall’ anno della sua nascita (1986) fino ad oggi.

 Manuel Vescovi, durante la presentazione del suo libro, ha definito il federalismo come una riforma volta a sostenere gli enti e le regioni (ma anche i singoli cittadini) più meritevoli ed a punire coloro che sbagliano e sprecano le risorse utili per la collettività. Si tratta infatti di un sistema legislativo, ha ricordato Vescovi,  volto ad una maggiore autonomia amministrativa e culturale per tutti. Tale sistema avvantaggerebbe particolarmente anche quelle regioni di cospicuo patrimonio artistico, come la Toscana, le quali purtroppo non ricevono adeguate cure e risorse per il mantenimento  del medesimo.

Con questa riforma, sempre secondo l’autore, si otterrebbero quindi notevole risparmio e maggiore armonizzazione dei bilanci con l’effetto di una drastica riduzione di sprechi e di burocrazia e incentivazione delle attività economiche.

 Durante il suo intervento l’europarlamentare Claudio Morganti ha infine asserito che la Toscana, regione che detiene un’ elevatissima percentuale del patrimonio artistico italiano ed esercita grande attrattiva turistica, sarebbe la prima a trarre i benefici dalla suddetta riforma e a poter così  manifestare la propria bellezza a livello internazionale per tornare poi il centro degli scambi culturali e commerciali.

Al convegno erano presenti anche Giacomo Stucchi, deputato della Lega Nord Padania e  Loretana Battistini, candidato sindaco della Lega Nord Toscana a Siena.

 Francesca Luchini