“Bacco”di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio(1571-1601)- Fondo Mediceo Arte e Ambiente-

 Bacco

AUTORE: Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio (1571-1610).

COMMITTENTE: Cardinale Francesco Maria Bourbon del Monte Santa Maria ( 1549 -1626)

DESTINATARIO: Ferdinando 1° de’Medici, Granduca di Toscana (Dono per le nozze del figlio Cosimo)

UBICAZIONE ATTUALE: Galleria degli Uffizi

PROPRIETA’: Donazione di S.A.E. Anna Maria Luisa de’Medici, Elettrice Palatina del Reno al Granduca di Toscana pro-tempore esistente.(Patto di famiglia del 31-10-1737)

ATTUALE DONATARIO: S.A.R. il Granduca Ottaviano de’Medici di Toscana.

COLLEZIONE: Filantopica Medicea (Valore Humanitas-Covivialità)

INVENTARIO FONDO REALE MEDICEO (FMR): Opera Granducale 2023-001HP

VERSIONE 1561: (1/1 olio su tela 85×95 cm.)- Firenze?, 1561, Galleria Uffizi.

VERSIONE 2023: (6/6 NFT decreto commendatoria opera+1/1 impressione opera su tela 85×95)– Firenze, 2023, Collezione Medicea Filantropica.

COMMENDA GRANDUCALE DI GRAZIA : n. CG 001/2023-5/5 (progetto)

COMMENDAZIONE: commendabile in cinque quote tramite 5/5 decreti Granducali di “Commendatoria”

DESCRIZIONE COMMENDA: Ricostruzione virtuale; 6/6 NFT decreto commendatoria opera; realizzazione di 1/1 Opera Granducale Serie 2023, impressione opera su tela (140×130 cm.); realizzazione cornice.

VALORE COMMENDATORIA: totale Euro 25.000 (frazionabile in 5 quote di Euro 5.000 c.d.); 6/6 NFT commendatoria opera (“not minted”)

DESTINAZIONE OPERA COMMENDATA: Esposizioni in mostra.

RICONOSCIMENTO ONORIFICO CONCEDIBILE PRO QUOTA: Commendatario di Grazia (concedibile); Cavaliere Commendatario di Santo Stefano P.M. (concedibile su richiesta); Commendatario di Padronato e di Giustizia (non concedibili tramite riscatto)

RENDITA A CIASCUN COMMENDATARIO  PRO QUOTA: n.1/6 NFT decreto commendatoria opera (status:“not minted”); custodia temporanea dell’opera a tempo determinato; patrocinio del nome in occasione di mostre.

MOTIVAZIONE DELL’INSERIMENTO IN CATALOGO

Bacco, l’eterno capolavoro di Caravaggio risalente all’epoca Barocca, conservato alla Galleria degli Uffizi, ritrae il Dio del vino in procinto di gustare il nettare; l’arrossamento del volto di Bacco tipico segno di consumo di vino in occasioni conviviali, rende il Capolavoro associabile al tema della convivialità, uno dei tre elementi principali che, insieme alle opere di Misericordia spirituale e al tema della Maternità, compongono il valore umano della Humanitas, intesa nel manifesto del Nuovo Umanesimo Mediceo come” la capacità di provare uno slancio emotivo verso il prossimo”.Il Comitato promotore del progetto Nuovi Uffizi Medicei mostra questa opera per sollevare l’attenzione degli individui sul manifesto del nuovo umanesimo mediceo in cui, S.A.R. il Granduca Ottaviano de’Medici di Toscana, ha stabilito che tutti i membri del  Popolo Granducale Mediceo  devono riunirsi almeno una volta al mese in convivio secondo il rito dell’Agape Umanistica Medicea,  che prevede la seguente formula, simile a quella dell’ antica Agape Cristiana ai tempi dell’antica Roma:

  • aperitivo durante il quale si tengono letture tratte dalla Divina Commedia di Dante Alighieri e letture agiografiche riguardanti dalla vita dei Santi .
  • Benedizione sacra dell’Agape impartita da un sacerdote all’inizio del pranzo;
  • pranzo conviviale possibilmente seduti in un lungo tavolo a ferro di cavallo;simposio dedicato all’assaggio di vini da meditazione e all’ascolto di musica seduti al tavolo dell’agapeIl progetto di restauro digitale

VALUTAZIONE STORICO ARTISTICA

Il Bacco, eterno Capolavoro del Caravaggio risalente all’epoca Barocca, possiede una storia affascinante quanto i significati celati nell’opera stessa.

Il dipinto  fu commissionato al Caravaggio dal Cardinal del Monte, al tempo protettore dell’artista, come regalo al Granduca Ferdinando I de’ Medici per le nozze del figlio Cosimo. Si trattava di un dono atto a risanare l’amicizia tra il Cardinale e il Granduca di Toscana, che tanto ne aveva favorito la carriera. Bacco, Dio del vino e della vendemmia, protagonista del celeberrimo mito greco sulla metamorfosi, è raffigurato  dal Caravaggio in leggero stato di ebbrezza, rivelato dal rossore del volto e la presa malferma del calice. 

La rappresentazione iconografica di Bacco è straordinaria e al contempo enigmatica, il Dio appare a prima vista come una rappresentazione tipica dell’epoca rinascimentale, ma nasconde dettagli che rendono l’opera distante da una idealizzazione classica; Bacco sembra essere appoggiato su un letto a triclinio che altro non è che un materasso piegato, le unghie della mano sinistra risultano sporche e la frutta posta nel cestino adagiato sul tavolo non eccelle per qualità: la mela è bacata, la pesca è mezza marcia, il melograno è danneggiato e la tunica vestita da Bacco è in realtà un malconcio lenzuolo.

Nella corona di uva cinta sul capo da Bacco sono presenti foglie autunnali, secche, appassite e prossime a staccarsi, che insieme alla frutta morta rappresentano la precarietà della vita tanto cara a Lorenzo de’Medici detto il Magnifico, il quale nella sua poesia “il trionfo di Bacco e Arianna” cita ripetutamente il celebre verso recita «Chi vuol esser lieto, sia:/ del doman non v’è certezza.

La particolare scelta del personaggio di Bacco e dell’allegoria della precarietà della vita, potrebbero essere dunque un omaggio del Cardinal del Monte a Lorenzo il Magnifico, avo di Ferdinando I.   (Testo di S.A.R. il Gran Principe Lorenzo de’Medici di Toscana – Firenze 05/2023)